Il 29 gennaio scorso, il Liceo “Virgilio” di Mantova ha accolto come ospite Gianni Solla, autore del romanzo il “Ladro di quaderni”, in occasione del Progetto d’Istituto “Incontro con l'autore”. Hanno partecipato le classi 4A, 4B, 5C del Liceo Classico e 4BL, 4CL, 4DL del Liceo Linguistico, con i loro docenti di lettere, Andreazzoli, Bombardieri, Marastoni, Martinolli, Tamassia, Trevisiol.
Dopo l’accoglienza e il saluto e della Dirigente Scolastica, prof.ssa Carmen Giovanna Barbieri, i due studenti conduttori dell’incontro, hanno dato la parola ai compagni, che, dapprima, hanno letto dei passi tratti dal romanzo e, successivamente, hanno posto delle domande allo scrittore riguardo ad alcuni passaggi dell’intreccio narrativo, spesso esprimendo anche le loro impressioni personali.
Il romanzo, è ambientato tra i monti del casertano e Napoli, negli anni tra il 1942 e il 1955, ed ha come protagonisti tre ragazzi: Davide, guardiano di maiali, e Teresa, alunna della scuola locale, che vivono nel piccolo paese di Tora e Piccilli, e Nicolas, ebreo mandato lì al confino da Napoli insieme al padre.
Uno dei “fili rossi” della narrazione è “la parola”: “Il mezzo con cui la ragione si compie, è la “parola”; il protagonista Davide riesce a rivoluzionare completamente la sua vita grazie alle “parole”: con queste egli impara a conoscere il mondo, e più ne impara, più entra in conflitto con il padre, perché “imparare” vuole anche dire “ottenere indipendenza”. Questo concetto è inconcepibile per suo padre Fortunà, dispotico, analfabeta e fascista convinto, che proietta sul figlio le sue frustrazioni e insicurezze, compromettendo irrimediabilmente il rapporto con lui. Questa una delle risposte di Solla che ha coinvolto particolarmente gli studenti.
Molto intensa è stata anche l’interpretazione dello scrittore relativa alla conclusione del romanzo: “la storia finisce in questo modo perché è compiuta, racconta le vicende di Davide e di Nicolas, e per la prima volta da quando l’ha conosciuto, Davide non cerca in alcun modo di emulare questo ragazzo”. Solla ha spiegato come questa, secondo lui, sia la conclusione più adatta al romanzo: così si chiude la vicenda di Davide, Teresa e Nicolas, che pur essendosi separati e non essendosi visti per anni, tra le mille avversità della seconda guerra mondiale, mantennero un profondo legame di amicizia, che andava oltre le discriminazioni razziali e sociali.
Gli studenti hanno apprezzato la precisione storica che Solla ha utilizzato nel suo romanzo e, soprattutto. l’approfondita ricerca che ha dovuto portare a termine prima di ultimare il suo lavoro: l’autore ha infatti descritto il processo di ricostruzione dei fatti che ha preceduto la stesura dell’opera, menzionando più volte la difficoltà di questo studio, ma anche l'enorme importanza che esso ha avuto nel rendere il suo romanzo un vero successo editoriale, tradotto fino ad oggi in 12 paesi.
Gianni Solla è stato un ospite esemplare, incisivo, e molto profondo in tutte le sue osservazioni.
L’esperienza è stata davvero formativa, oltre che un momento intenso, condiviso tra tutti gli studenti per approfondire una lettura “ che ha lasciato un segno”.
In conclusione, gli studenti hanno ringraziato Gianni Solla per la partecipazione, la Dirigente Scolastica, prof.ssa Carmen Giovanna Barbieri, i docenti, il tecnico Stefano Negri e tutto il personale ATA.