Museo di fisica
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Gabinetto di Fisica
Il Gabinetto di Fisica del Liceo Virgilio nasce nel 1775, come riporta la Statistica del dipartimento del Mincio, opera postuma di Melchiorre Gioja, (Milano, G. Crespi, 1838) risalente alla permanenza a Mantova dell'Autore attorno al 1807. Nel 1842 l'opera di Gioja venne ripresa e aggiornata da Luigi Preti, Segretario della Camera di Commercio di Mantova, che parlando dello stato delle macchine scientifiche (Notizie statistiche della città e provincia mantovana pag. 147) valuta il valore di questi apparati a L. 8000. Questa cifra era piuttosto importante.
Nel primo inventario ritrovato presso l’Archivio di Stato, risalente al 1781 vengono citati molti strumenti a tutt’oggi reperibili ed alcuni funzionanti, come gli emisferi di Magdeburgo, il paradosso meccanico o l’apparato dimostrativo per il moto parabolico ed altri ancora. Diversi strumenti furono acquistati dalla famosa ditta Adams di Londra e definiti dallo stesso Gioja di pregevol fattura.
Gaetano Susani nella sua guida Nuovo prospetto delle pitture sculture ed architetture di Mantova e de' suoi contorni, Mantova 1818, scrive: In una delle sale contigue alla Biblioteca descritta [Teresiana n.d.r.] avvi il Gabinetto di Fisica sperimentale assortito di molte macchine, fra le quali sono degne di osservazione speciale la macchina pneumatica del celebre Smeaton, e quella di AtWood per la discesa de’ gravi. Vi si ritrovano parimenti gli apparati più singolari per le esperienze di statica, di areologia, di elettricità ec.; cosicché un tal Gabinetto per la ricchezza delle sue suppellettili può gareggiare con quelli non pur de’ Licei, ma delle più rispettabili Università dell’Italia.
Il modello di macchina di Atwood citata nella guida di Giorgio Susani, e già prima da Melchiorre Gioja nella sua Statistica, ma non nell’inventario del 1781, fu fabbricata a Londra dalla ditta Adams e molto probabilmente giunse a Mantova attorno al 1790. È uno degli esemplari più antichi rimasti in Italia.
Molti degli insegnanti che si susseguirono tra ‘700 e ‘800 sulla cattedra di Fisica sono citati in riviste scientifiche nazionali e internazionali, avendo partecipato a numerosi congressi e pubblicato importanti articoli scientifici. Ricordiamo tra gli altri Giuseppe Bendiscioli che curò l’acquisto di molti degli strumenti e diede una notevole impronta al laboratorio, Alessandro Majocchi, autore di testi didattici e inventore del galvanometro universale che porta il suo nome, Girolamo Resti Ferrari, che lasciò molti lavori originali sull’elettromagnetismo.
La raccolta degli strumenti storici del Gabinetto di Fisica ebbe inizio negli anni Ottanta del passato secolo grazie al lavoro della prof.ssa Bruna Bergamaschi e del tecnico Giorgio Ravanini. Attualmente i reperti, che vanno dal 1775 ai primi anni del ‘900, sono oltre duecento, ancora in via di completa catalogazione e ricostruzione storica.
Alle ricerche bibliografiche hanno contribuito studenti coinvolti in progetti di Alternanza Scuola Lavoro negli anni dal 2016 al 2018.
Video dedicato alla Mostra "Mostra, dimostra e misura" presso la Casa del Mantegna degli Strumenti dell'800 del Gabinetto di Fisica del Liceo Classico "Virgilio".